lunedì 8 settembre 2014

2. I Primi Due Giorni


Dalla Nave
Come sempre la notte che precede la partenza dormo poco e mi sveglio presto ed anche in questa occasione alle 6 del mattino sono già in piedi. Faccio colazione, do un'ultima occhiata alla moto e poi alle 8 sono in strada con direzione Ancona dove arrivo in anticipo con tutto il tempo per ritirare i biglietti. Nel frattempo Paolo e Michele mi avvisano telefonicamente che passeranno a salutare l'amico Danilo che abita da quelle parti e poi verso le 15:30 ci ritroviamo tutti al molo per le operazioni di imbarco.

La nave è stracolma di ragazzi col sacco a pelo buttati qua e la un po dappertutto ricordandomi con una certa nostalgia gli anni 70, quelli della mia gioventù. Una volta in cabina ( la nostra era una a tre posti ) riscontriamo che un letto non è utilizzabile. Mi reco alla reception per segnalare il problema ed inaspettatamente riesco ad ottenere gratuitamente una seconda cabina. Con mia grande sorpresa e soddisfazione scopro entrando che trattasi di una spaziosa suite con divano e scrittoio. Meglio così a volte non tutti i mali vengono per nuocere e sicuramente dormiremo più tranquilli e comodi. Più tardi ceniamo con spiedini e verdure in umido al self  service della nave e poi concludiamo la serata al piano bar dove suona e canta uno scalcinato artista. Prima di andare a dormire faccio un ultimo giro sul ponte, affollato di tende e materassini, ammirando il mare che stasera è una tavola preannunciando una traversata tranquilla. 

Metto la sveglia alle 6 con la speranza di vedere l'alba ma il sole purtroppo resta nascosto dietro la costa albanese riservandomi comunque uno spettacolo più che gradevole. Il traghetto, tanto per cambiare, entra in porto con mezz'ora di ritardo e poi ci vorrà più di un'ora per scendere a terra. Abbiamo appena toccato il suolo greco che il portellone si rialza ... siamo proprio gli ultimi.
Sono le 11 e con già due ore di ritardo ci apprestiamo a fare gli 800 km che ci separano da Tekirdag, in Turchia, dove vorremmo fermarci per la notte. Il tempo è magnifico, la temperatura è ideale e nell'aria si sente un piacevole ed intenso profumo di essenze aromatiche. Da Salonicco in poi le cose cambiano, il caldo si fa sentire prepotentemente arrivando a toccare punte di 36 gradi. Il nostro viaggio prosegue senza intoppi grazie anche al fatto che la strada è quasi deserta e verso le 19 siamo alla frontiera turca che passiamo rapidamente. Tutta un'altra cosa rispetto al mio primo viaggio in Turchia di circa 30 anni fa.
Percorriamo gli ultimi 100 km che ci separano dalla meta con una fermata della polizia conclusasi però senza spiacevoli conseguenze. Era solo un semplice controllo.

Giunti a Tekirdag ci dirigiamo speditamente verso un albergo sul lungo mare dove siamo già stati altre due volte. Doccia e poi al solito ristorante per una scorpacciata di pesce ma purtroppo è inspiegabilmente chiuso e così ripieghiamo in un altro locale dove mangiamo un'ottima zuppa di lenticchie e delle polpettine di carne d'agnello.
In città stasera c'è una festa con tanto di bancarelle, mercatini e molti bar improvvisati all'aperto e in uno di questi riusciamo a gustarci una buona efes alla spina. Dopo un'ultima passeggiata sul lungo mare ammirando la stupenda luna piena e le decine di lanterne cinesi che si alzano nel cielo, rientriamo presto al nostro hotel perché l'indomani ci aspetta ancora una lunga tappa di trasferimento.



A Tekirdag